Per quanto siano passati quasi sette anni da quando è venuto a mancare, Giorgio Gaber continua a essere presente con le sue canzoni, il suo impegno e la sua ironia, ricordato ininterrottamente da chi lo ha visto e conosciuto personalmente come da chi ha sentito i suoi dischi, visto i suoi dvd o ne ha solo sentito parlare. A tutti fa lo stesso effetto: ecco un genio! Eppure il suo aspetto emaciato, il viso strano e i movimenti dinoccolati non hanno mai messo in secondo piano lo sguardo triste e allegro allo stesso tempo, il sorriso contagioso e la sua capacità di stare sempre al passo coi tempi, fino ad anticiparli e a diventare attuale pure molti anni dopo aver scritto determinate canzoni.
Quando è stata creata la Fondazione Giorgio Gaber, grazie all’impegno della moglie Ombretta Colli e della figlia Dalia in primo luogo, forse non si immaginava che ogni anno sarebbero stati realizzati eventi e spettacoli capaci di attirare il pienone nei maggiori teatri italiani, eppure è così. Torna adesso una magnifica manifestazione, Milano per Giorgio Gaber che, giunta alla sua quarta edizione, dall’11 dicembre e fino al 1° gennaio presenta un calendario ricco di eccellenze a partire dalla presentazione di un libro creato da Guido Harari, che lo ha composto con una ricostruzione attenta, ottenuta spulciando per mesi svariate interviste e che lo fanno apparire come un’autobiografia nata da testi scritti in prima persona.
Sarà offerto al pubblico sabato 11 dicembre all’Auditorium Giorgio Gaber della Regione Lombardia, al Pirellone. La ricostruzione di una vita e dei pensieri che l’hanno accompagnata sono stati riconosciuti come autentici da Dalia Gaberscik in primo luogo, che si è quasi commossa di fronte alle oltre 400 immagini tra manoscritti, testi e documenti in gran parte inediti che compongono il volume Gaber - L’illogica utopia, edito dalla casa editrice Chiare Lettere, a cura di Guido Harari, autore di diverse fotografie incluse nella pubblicazione. L’editore, solitamente uso a mandare alle stampe saggi di politica, con questo volume ha voluto rendere un grande omaggio al cantautore, di cui si sente tanto la mancanza.
Nella stessa occasione Enzo Iacchetti presenterà il dvd speciale contenente immagini tratte anche dal backstage conl cd Chiedo scuso al Signor Gaber, titolo dell’omonima tournée di grande successo, avvenuta durante la scorsa stagione teatrale. Saranno infine premiati i vincitori del concorso per scuole promosso dal Ministero dell’Istruzione e da Università e Ricerca, Progetto Gaber: parole per pensare che, al suo secondo anno, ha raddoppiato le adesioni. Dopo pochi giorni iniziano gli spettacoli veri e propri, offerti dal Piccolo Teatro di Milano che da anni aiuta la Fondazione con molteplici attività.
Da martedì 14 e fino al 18 dicembre il Teatro Strehler ripropone Io quella volta lì avevo 25 anni, un testo inedito di Gaber e Luporini che vede Claudio Bisio nelle vesti di monologhista, affiancato da Carlo Boccadoro al pianoforte. Il ritorno è stato richiesto in modo insistente dal pubblico, che l’ha già visto o che non ci è riuscito nel corso della passata stagione. La regia è di Giorgio Gallione, che aveva conosciuto Gaber e ci aveva lavorato, la produzione è del Teatro dell’Archivolto in collaborazione con la Fondazione Gaber.
La giornata di giovedì 16 dicembre è dedicata agli studenti dell’Università degli Studi di Milano, che lo scorso anno hanno visto Paolo Rossi e che ora ospiterà Paolo Bonolis e Massimo Bernardinis, messi a confronto per discutere di come si presenta l’intrattenimento televisivo di ieri e di oggi. E’ grazie ancora al Piccolo Teatro che pure nel prossimo ano scolastico saranno replicate delle apprezzatissime ‘lezioni-spettacolo’ all’interno di licei della Provincia di Milano e della Regione Lombardia, nonostante i drastici tagli su cui in passato si era potuto lavorare con miglior agio.
Di nuovo sul palco del Teatro Stehler lunedì 20 e martedì 21 ci sarà un evento attesissimo e che ha già segnato il tutto esaurito: Eretici e corsari, uno spettacolo-reading interpretato da Neri Marcorè e Claudio Gioè. Qui canzoni di Gaber e Luporini si alternano alle più disincantate di Pier Paolo Pasolini, che Gaber considerava ‘un contemporaneo’ al quale era impossibile non dare ascolto, specie in quei quotidiani interventi degli ‘Scritti corsari’ che il Corriere della Sera proponeva in prima pagina negli anni ’70 e dai quali si era sentito ‘contaminato’. In queste due serate ci sarà musica dal vivo, quella degli GNU Quartet, composto da Francesca Rapetti, Stefano Cabrera, Raffaele Rebaudengo e Roberto Izzo.
La manifestazione si chiuderà sabato 1° gennaio, giorno della morte dell’artista, quando al Tieffe Teatro Menotti sarà presentato un Concerto di Capodanno del Coro dei piccoli Cantori di Milano, diretto da Laura Martora e de gruppo Soul NGR diretto da Giacinto Livia. Qui bambini e ragazzi, in separati momenti, proporranno un'originale panoramica del vasto repertorio gaberiano, col divertimento e la bravura che solo i piccoli musicista riescono a mettere in scena, per la sorpresa di un pubblico che li vedrà in queste vesti per la prima volta.